
35 anni di “Ritorno al Futuro”
Il 3 luglio 2020, il celebre cult intitolato “Ritorno al Futuro” (primo capitolo della fortunata trilogia) ha compiuto 35 anni dalla sua prima uscita negli Stati Uniti. Il film, diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson e Crispin Glover, narra una vicenda fantascientifica, in cui il diciassettenne Marty McFly (Michael J. Fox), usando la macchina del tempo ideata dal suo amico scienziato Doc Brown (Christopher Lloyd) intraprende un improvviso viaggio nel passato. Infatti Marty, abituato a vivere nel 1985, si ritrova catapultato nel 1955, incontrando così i suoi genitori da giovani (Lea Thompson e Crispin Glover) e sconvolgendo il “continuum spazio temporale” (come lo chiama Doc) di cui dovrà assolutamente ripristinare l’equilibrio (e perciò garantirsi la sua stessa nascita!), per poi fare ritorno al 1985. La pellicola è stata poi seguita da altri due capitoli (Ritorno al Futuro II e III), che, seppur meno iconici del primo, hanno comunque mantenuto piuttosto alto il livello di una storia davvero unica nella sua genialità. Infatti, lo sceneggiatore, Bob Gale (al quale va il merito maggiore per la creazione di questa meravigliosa trilogia) sfogliando il vecchio annuario scolastico di suo padre, provò ad immaginare se, avendolo conosciuto da giovane, i due sarebbero diventati amici: da questa apparentemente semplice riflessione, è nata una vera e propria icona cinematografica. È sicuramente difficile analizzare in un articolo le innumerevoli cause del successo di “Ritorno al Futuro”, ma sicuramente una di esse risiede nell’argomento trattato, cioè il viaggio nel tempo. Infatti, in quanto esseri umani, spesso ci troviamo a desiderare di poter, ad esempio, tornare indietro nel tempo per cambiare qualche avvenimento spiacevole, oppure dare uno sguardo al futuro per poterci arricchire sbirciando i numeri vincenti della lotteria. Tuttavia, sebbene nel film venga data vita a questo sogno recondito in tutti noi, allo stesso tempo (attraverso il susseguirsi degli eventi) il messaggio che passa, alla fine, è uno: se cambi il passato o alteri il futuro, crei dei problemi molto più grandi di quelli che avresti voluto risolvere. Alla base di questo epilogo sussiste anche una visione, per così dire, “fatalistica” della vita, in cui tutto va esattamente come è destino che vada e l’essere umano (sebbene nel film sembra esserne capace) non può, in realtà, fare assolutamente nulla per cambiare gli eventi che lo riguardano. Inoltre, altro punto di forza della pellicola è la rara capacità di mostrarsi sempre nuova ogni volta che la si guarda. Infatti, il film è disseminato di dettagli (man mano che Marty e Doc apportano dei cambiamenti al corso degli eventi) che non è possibile scorgere semplicemente alla prima (e nemmeno alla seconda) visione, ma necessitano di essere visti più e più volte per essere notati e apprezzati. Iconica è poi anche la colonna sonora, in particolare i brani intitolati “The Power of Love” di Huey Lewis and the news e “Johnny B. Goode”, nonchè le celebri tracce composte da Alan Silvestri. Infine, a fare di “Ritorno al Futuro” il classico tanto apprezzato che tutti conosciamo, ha sicuramente contribuito anche la scelta del cast. Infatti, nelle prime riprese del film, era l’attore Eric Stoltz ad interpretare Marty, ma, in seguito all’insistenza di Zemeckis, Michael J. Fox decise di accettare la parte che era in realtà stata pensata per lui fin dall’inizio (lavorando perciò anche la notte, dato che era impegnato simultaneamente con altre riprese). Perfetto per il ruolo di George McFly, anche Crispin Glover e Christopher Lloyd insostituibile nei panni di Doc. Dunque, “Ritorno al Futuro” può senza ombra di dubbio guadagnarsi il titolo di capolavoro cinematografico, avendo racchiuso al suo interno una serie di elementi unici e perfettamente in sintonia fra loro, inaugurando a tutti gli effetti la fortuna di una tematica (il viaggio nel tempo) alla quale tutt’ora si continua a fare riferimento in ambito cinematografico ( e non solo) e, infine, dimostrando che ,nonostante i suoi 35 anni, rimane sempre un classico senza tempo (letteralmente!)
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