
Retorica Natalizia
Il Natale: festa tanto amata quanto odiata, c’è chi la celebra e chi no (del resto, si tratta pur sempre di una ricorrenza religiosa legata alla nascita di Cristo), c’è chi ama decorare la casa e chi invece proprio non sopporta le luci e gli addobbi. Insomma, il mese di dicembre, mentre per alcuni è senza ombra di dubbio il “the most wonderful time of the year” (come recita la celebre canzone), per altri non sembra avere nulla di speciale, oppure, addirittura, essere il peggior periodo dell’anno. Per non parlare poi del fatto che il 25 dicembre, in sè, dura un battito di ciglia: è l’attesa a renderlo speciale. In ogni caso, non si può rimanere indifferenti di fronte al Natale, nel bene o nel male. Ed è qui che potrebbe arrivare la parte retorica: per quelli che definiremmo i “fortunati”, indipendentemente dall’età, questa festa rappresenta un momento di estrema gioia, spensieratezza e felicità, in cui poter pensare ai regali da fare e da ricevere, ai pranzi, alle cene e ai film a tema. Dall’altro lato, invece, troviamo i “meno fortunati”, coloro i quali vedono nel Natale un’ulteriore occasione di confronto con chi sta meglio, magari proprio con i sè stessi di un passato felice e ormai inafferrabile e che, di conseguenza, stringono i denti fino al 6 gennaio. Tuttavia, nella realtà, non c’è nulla che sia tutto bianco o tutto nero, e anche nella serenità può insinuarsi la malinconia, così come nella tristezza è sempre possibile ritrovare un po’di gioia. Quale anno migliore di questo, del resto, per capire questo concetto fino in fondo. Le feste sono un po’ una metafora della vita: hanno alti e bassi, ma sono comunque speciali, laddove siamo in grado di accettarne i limiti. Non si tratta, perciò, di idealizzare il Natale, ma di apprezzarlo così com’è nel concreto: non tutti avremo la nevicata che desideriamo, o tutti i regali che immaginiamo. Purtroppo, a volte, non avremo neppure tutte le persone con cui ci piacerebbe festeggiare, ma non ci resta che accettarlo. Soltanto attraverso l’accettazione saremo sereni, e laddove ci sarà serenità, sarà davvero Natale.

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