Recensioni cinematografiche

THE NEXT THREE DAYS

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Anno: 2010

Durata: 129 min

Genere: thriller, drammatico

Regia: Paul Haggis

Interpreti: Russell Crowe, Elizabeth Banks, Olivia Wilde, Liam Neeson

“The next three days” è un drama-thriller del 2010 diretto da Paul Haggis. Il film vanta un cast di prima scelta, adatto alla trama decisamente avvincente e all’eccellenza raggiunta nel rappresentarla. Per riassumere in breve su cosa si incentra la storia, Lara e John Brennan sono felicemente sposati, hanno un figlio piccolo e conducono una vita normale, finché Lara non viene arrestata con l’accusa di aver ucciso il suo capo. John è convinto dell’innocenza della moglie, che crede vittima di un terribile malinteso, ma purtroppo non riesce a convincere la giuria e Lara passa alcuni anni in carcere, senza che si riesca nemmeno ad intravedere la speranza di farla scagionare, dimostrandone l’innocenza. Così, John Brennan, distrutto anche dalla quotidiana infelicità del figlio che da un giorno all’altro si è ritrovato a dover crescere senza la madre, decide di farsi giustizia da sé, cercando disperatamente un modo per strappare sua moglie ad un destino ingiusto e crudele, anche a costo di macchiarsi lui stesso di alcuni crimini. Il film, estremamente coinvolgente, presenta una trama davvero perfetta, il che appare evidente soprattutto nel piano architettato da John per tirare fuori Lara dal carcere, facendo inoltre rivalutare allo spettatore l’intero concetto di giustizia. Infatti, i ruoli risultano capovolti ed è la polizia a interpretare la parte del “cattivo” in una storia che porta chi la guarda a parteggiare per quello che, in un altro film, sarebbe  un criminale. Inoltre, “the next three days”, sotto una patina di azione e violenza, nasconde soprattutto una bellissima storia d’amore, migliore di molte rappresentate in classiche commedie romantiche dove lui (o lei) non farebbero mai, nemmeno lontanamente, quello che John Brennan è stato disposto a fare per sua moglie. Commovente, a tal proposito, la promessa che le fa un giorno, quando va a trovarla in carcere: “questa non sarà la tua vita” le dice. Il film è fatto per lasciare lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine, perciò non dirò se riuscirà a mantenerla oppure no, tuttavia, posso dire che già solo il suo tentativo varrebbe la visione del film.

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