
LA VERGINE BRUNA
Paese di produzione: Italia
Anno: 2022
Durata: 23 minuti
Genere: documentario
Regia: Barbara Amoruso
La Madonna della Neve ha il ruolo di mamma, che ci protegge e ci mantiene in vita
La Vergine Bruna è un documentario del 2022 diretto da Barbara Amoruso, con sceneggiatura a cura di Innocenzo Mulieri e Barbara Amoruso. Esso è incentrato sulla rievocazione del culto della Madonna della Neve, che si tiene durante la festa patronale della città di Torre Annunziata. Attraverso gli emozionati ed emozionanti racconti dei pescatori locali, arriviamo a comprendere l’importanza di tale culto per la comunità e il modo in cui esso è arrivato ad assumere un ruolo centrale e sacro nella vita di molti. Nella parte iniziale del documentario, siamo subito trascinati all’interno della realtà marittima attraverso la testimonianza di un pescatore, Ciro, che non tace gli aspetti più duri e crudi con cui il suo mestiere deve, talvolta, fare i conti. Il suo racconto rimanda anche alla propria infanzia, periodo in cui il mare faceva già stabilmente parte della sua quotidianità e per il quale valeva anche la pena svegliarsi molto presto al mattino. Infatti, tra le testimonianze, spicca poi quella di due ragazzini, Aniello (9 anni) e Raffaele (14 anni), che ci raccontano della passione che ha portato i loro padri, sin da piccoli, a dedicarsi alla pesca. Tuttavia, l’amore per il mare non rende ciechi nei confronti dei suoi lati oscuri e dei suoi tanti pericoli, e chi fa il pescatore da molti anni sente l’esigenza di affidarsi a una speciale figura in cui trovare conforto e della quale invocare l’aiuto e la protezione quando in barca non ci si sente sicuri: la Vergine Bruna. Ecco che allora un altro pescatore mostra la sua collanina, sulla quale è incisa una raffigurazione della Vergine, e nel bacio sincero che dà all’immagine possiamo cogliere tutta la naturale devozione che i pescatori di Torre Annunziata hanno per questa sacra figura. Sono loro, infatti, ad occuparsi della processione in onore della Madonna e, attraverso le parole di ognuno, capiamo fino in fondo il sentimento che lega la comunità alla sua Protettrice e il sincero amore che anima ogni corteo in suo onore. Il documentario ci presenta, inoltre, anche dei filmati delle processioni, il che aiuta a dare un quadro completo di una tradizione tanto affascinante quanto, purtroppo, ancora poco nota. L’aspetto folkloristico è infatti sempre in primo piano (si noti la rappresentazione del giorno della festa e dei canti rivolti alla “Mamma Bella”), e ciò accresce l’interesse dello spettatore, che sente l’esigenza di prendere parte in prima persona a tale particolare evento. La regia di Barbara Amoruso, per la quale La Vergine Bruna rappresenta l’opera d’esordio, è davvero sorprendente, pulita, organizzata e in grado di conferire un’aura di ulteriore magia alla rappresentazione di qualcosa di per sè già estremamente prodigioso. Inoltre, l’aspetto estetico del documentario risulta davvero notevole, grazie a inquadrature simmetriche ed eloquenti, le quali contribuiscono a raccontare e a trasmettere il ruolo cardine del culto locale, soprattutto in relazione al mare e a coloro che lo affrontano ogni giorno. Le interviste, in particolare, ci guidano nella comprensione di questo aspetto della vita della cittadina campana e, con il loro realismo, riescono a trasmetterci la profonda valenza religiosa che anima la festa patronale e che si estende alla quotidianità della gente di mare, fatta di alti e bassi (come la marea). Emozionante, coinvolgente e affascinante, la Vergine Bruna è senza alcun dubbio un documentario molto più che riuscito e affronta un tema, quello della devozione, di non facile rappresentazione, mischiandolo ai colori locali campani e ad aspetti musicali della tradizione che rendono i suoi 23 minuti di durata assolutamente unici. Per concludere, l’opera è anche un omaggio a coloro per i quali la barca rappresenta una seconda casa e che traggono conforto dalla speranza che la loro Vergine protettrice non lasci i propri figli in mezzo al mare, quel mare che, nelle parole di Pierangelo Bertoli e Fiorella Mannoia, si placa e tace senza resa, e ti aspetta per ricominciare.

Qui il link per vedere gratuitamente il documentario tramite il sito del Teatro San Carlo, previa registrazione:
https://www.on.teatrosancarlo.it/detail/VOD/1000000046

Il sogno: Il grande Gatsby e Carlito's way
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2 commenti
barbara
Grazie a te per queste parole stupende e il meraviglioso lavoro di scrittura del tuo blog.
Luciana
Grazie mille! Lavoro fantastico, merita che se ne parli